Comunità energetiche, si parte. Ora bisogna attaccare le spine – Tiziana Fiorella intervistata da ItaliaOggi

Su ItaliaOggi un focus a firma di Antonio Ranalli sulle Comunità energetiche e sul del Decreto Cer.
Con l’obiettivo di conseguire benefici ambientali, economici e sociali, sempre più enti locali e cittadini stanno cercando di costituire Comunità energetiche, sistema di condivisione di energia che può contribuire in modo significativo al raggiungimento dell'”indipendenza energetica”.

Tiziana Fiorella, tra gli esperti intervistati da Antonio Ranalli, ha riassunto i passi principali dell’iter per la costituzione di una Cer, spiegando che una volta individuati i soggetti che ne faranno parte, “si procederà alla costituzione del «soggetto Comunità», vale a dire un soggetto giuridico autonomo, il cui scopo principale è quello di fornire benefici ambientali, economici o sociali ai propri membri ed i cui rapporti sono regolati da un contratto di diritto privato“.
L’avvocato ha altresì analizzato gli aspetti più critici cui prestare attenzione durante il processo di implementazione delle Comunità Energetiche.

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Aziende in crisi, il 2023 non mostra segni di miglioramento e il nuovo Codice della crisi d’impresa non aiuta

Su Milano Finanza un interessante approfondimento sull’attuale scenario della Crisi d’impresa e all’aumento delle procedure di liquidazione giudiziale e fallimento nel corso del 2023.
Infatti, i dati elaborati dall’Osservatorio Cherry Sea hanno messo in luce che nel 2023 sono state aperte più di 7mila nuove procedure, delle quali la maggioranza sono riconducibili a liquidazione giudiziali.

Gianfranco Arpea, intervistato sul tema, ha spiegato che “I dati mostrano una tendenza fisiologica: il sorpasso delle liquidazioni giudiziarie rispetto alle procedure fallimentari, ormai in esaurimento, e un aumento generale delle insolvenze, amplificato dal termine delle misure di sostegno alle imprese adottate durante la pandemia e dal calo della produzione segnalato dall’Istat nel 2023. La sfida resta intercettare le crisi in fase embrionale e, in ogni caso, prima che diventino irreversibili“.

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Colossi della difesa sfidano il blocco dell’accordo sulla sicurezza nazionale in Italia

In questo articolo di Charles McConnel, pubblicato lo scorso 16 gennaio, Global Competition Review torna sul caso Safran e sul blocco dell’acquisizione di Microtecnica da parte del governo italiano dopo l’invocazione delle regole del “Golden Power”.

RTX e Safran hanno ufficialmente presentato ricorso contro la decisione del governo italiano di bloccare l’acquisizione da parte di Safran della controllata italiana di CollinsAerospace, Microtecnica, del valore di 1,8 miliardi di dollari. Le aziende del settore difesa hanno presentato un’istanza davanti al Tribunale Amministrativo di Roma, sottolineando che il ricorso è una condizione prevista dall’accordo di fusione.

Il governo italiano, utilizzando le sue regole del “Golden Power”, aveva vietato la vendita lo scorso novembre, citando preoccupazioni riguardo alle linee di produzione nazionali nel settore della difesa. Il nostro partner Filippo Mazza, di nuovo intervistato su questo argomento, suggerisce che il ricorso miri a riaprire discussioni con il governo per trovare una soluzione.

Secondo l’avvocato Mazza: “È difficile valutare il merito legale del blocco dell’accordo e della sfida delle aziende, poiché le regole del Golden Power conferiscono al governo ampia discrezionalità. Tuttavia, le decisioni del governo sono spesso guidate da preoccupazioni geopolitiche che potrebbero non reggere davanti a un tribunale, soprattutto quando si applicano a paesi alleati’”.

Cosa ne pensano RTX e Safran? E cosa succederà ora?

Vi invitiamo a leggere l’articolo completo per una comprensione più approfondita (solo per abbonati) al seguente link

Sport, via alla riforma: tutti i tesserati ora sono lavoratori – Riccardo Maraga intervistato da ItaliaOggi

Non più professionisti e dilettanti, ma «lavoratori sportivi» e «volontari»: questa la principale novità della recente Riforma dello sport. A decorrere dal 1° luglio 2023, infatti, nei settori professionistici il lavoro sportivo, prestato dagli atleti come attività prevalente, si presume oggetto di un contratto di lavoro subordinato.
Sulla riforma c’è stato un ampio dibattito, che ha interessato anche il mondo legale, chiamato ad assistere diverse società sportive.
Antonio Ranalli ha condotto per ItaliaOggi un interessante approfondimento e, tra gli intervistati è stato sentito anche Riccardo Maraga, secondo cui “Centrale è la distinzione tra “lavoratore volontario”, che ha diritto a percepire solo il rimborso delle spese sostenute, e “lavoratore sportivo” in senso stretto, che percepisce un corrispettivo per l’attività svolta e può essere assunto con un contratto di lavoro subordinato, autonomo o come co.co.co., sulla base della effettiva natura del rapporto”.
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Fuga di cervelli? Tra benefici fiscali e livelli di retribuzione esperti a confronto sul rientro degli Expat – Linda Favi intervistata da Adnkronos

Il recente Expat City Ranking 2023 di InterNations posiziona Milano e Roma tra i peggiori luoghi per gli expat in Europa a causa di vincoli burocratici, difficoltà nell’ottenere alloggio, livelli di retribuzione bassi e scarse opportunità di carriera.

In questo approfondimento di Adnkronos gli esperti in materia di Expat confrontano le sfide della mancanza di una regolamentazione uniforme a livello comunitario, con particolare attenzione ai benefici fiscali, e discutono del fenomeno della fuga di cervelli, sottolineando il dibattito sulla perdita di talenti e la competitività dell’Italia. Alcuni espatriati, tuttavia, testimoniano vantaggi nell’esperienza internazionale, mentre si evidenzia l’importanza delle agevolazioni fiscali come motivazione per il rientro in Italia. Infine, il pezzo menziona le recenti modifiche proposte alle agevolazioni fiscali e le opinioni degli esperti su come queste possano influenzare la situazione.

Per la nostra Linda Favi, tra gli esperti intervistati sul tema, “le agevolazioni fiscali hanno avuto un grande successo ma si sono prestate anche a varie forme di abuso, quale il trasferimento all’estero per brevi periodi per poter beneficiare di 10 anni di una drastica riduzione delle imposte. Per questo, il governo ha recentemente previsto di ridurre la portata dei benefici…”

Come?

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Gli avvocati in campo per gestire le segnalazioni del Whistleblowing – Federico Torzo intervistato da Il Sole 24 Ore

Su Il Sole 24 Ore un interessante approfondimento a cura di Massimiliano Carbonaro sul whistleblowing e sull’obbligo di adottare un sistema di segnalazione di illeciti tramite piattaforme protette, il quale dal prossimo 17 dicembre si estenderà anche alle imprese con almeno 50 dipendenti.
Il whistleblowing, per gli studi legali, ha aperto un nuovo mercato, in particolare, quando arriverà il momento di gestire tutte le segnalazioni.

Tra gli intervistati anche Federico Torzo che ha spiegato che “per noi avvocati potrebbe aprirsi uno spazio di consulenza per le investigazioni interne. È una procedura delicata che il più delle volte consiste nell’analizzare documentazione e nell’effettuare colloqui con le persone coinvolte, mantenendo l’anonimato di chi ha fatto la segnalazione ma anche del segnalato».

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Diritto privato e nuove tecnologie: i contenuti degli insegnamenti sul diritto dei dati – Salvatore Orlando intervistato dalla rivista Diritto Mercato Tecnologia

Sulla rivista Diritto Mercato Tecnologia un’interessante intervista al nostro Of Counsel, Prof. Salvatore Orlando, sul Diritto dei dati e sull’importante correlazione della ricerca scientifica e dell’insegnamento accademico con la transizione normativa, dovuta alla transizione digitale in corso.

Oggetto dell’intervista è come l’insegnamento del diritto dei dati possa adattarsi e rispondere in modo efficace alle esigenze create dai continui cambiamenti e dalle nuove tecnologie. Orlando ha risposto indicando quattro aree tematiche di approfondimento teorico: conoscenza, circolazione, linguaggi artificiali e intelligenza artificiale.

Secondo il nostro Of Counsel, se i giuristi europei lavoreranno nella direzione dell’elaborazione di concetti e categorie stabili e condivise intorno a queste quattro aree tematiche, non soltanto potranno aiutare il legislatore europeo nell’obiettivo di creare normative future proof (ossia insensibili in principio alle ultime novità tecnologiche), ma anche sarà possibile elaborare contributi scientifici e impartire insegnamenti per così direruling proof, ossia in principio insensibili alle ultime novità normative.
Per approfondire l’argomento, l’intervista completa è disponibile qui.

IP, addio al Professor’s Privilege: i brevetti sono degli enti di ricerca – L’intervista a Francesco Santonastaso su ItaliaOggi

Su ItaliaOggi un interessante approfondimento di Antonio Ranalli sulle novità, contenute nel Codice della Proprietà Intellettuale, entrate in vigore lo scorso 24 luglio.

Punto centrale è l’addio al «Professor’s Privilege » che prevedeva la titolarità dei diritti derivanti dalle invenzioni brevettabili in capo ai ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca.

Tra gli intervistati anche il nostro Francesco Santonastaso, il quale ricorda come «il diritto di brevettare le invenzioni realizzate dai dipendenti di Università ed enti pubblici di ricerca veniva attribuito ai dipendenti medesimi, anche quando l’attività inventiva rientrava nelle loro mansioni contrattuali, anziché all’ente di appartenenza, cui spettava solo una quota percentuale dei proventi di sfruttamento delle invenzioni. Questa norma, nel tempo, ha destato numerosi dubbi sotto il profilo dell’interpretazione e in punto di applicabilità, tanto da essere invocata da più fronti e con assiduità la possibilità di una riforma del relativo sistema, noto come «Professor’s Privilege », in favore di una titolarità istituzionale delle invenzioni in grado di adeguare il Paese al contesto internazionale e restituire alle Università proventi che avrebbero potuto finanziare le loro attività di ricerca. Proprio allo scopo di favorire i processi di trasferimento tecnologico dal mondo delle Università a quello delle imprese, la riforma ribalta l’approccio e stabilisce che i diritti nascenti dall’invenzione «istituzionale» (laddove i risultati inventivi delle ricerche c.d. libere restano di titolarità del ricercatore) spettino alla struttura di appartenenza dell’inventore, a meno che la stessa struttura non ne abbia interesse, facendo comunque salvo il diritto del ricercatore di essere riconosciuto autore».

Per leggere l’articolo completo, cliccare qui.

La certificazione della parità di genere: evoluzione normativa e nuovo codice dei contratti pubblici – L’articolo a firma di Carlotta Carta e Beatrice Gallucci su NT Plus Diritto

Su NT Plus Diritto, un articolo a firma delle nostre Carlotta Carta e Beatrice Gallucci sulla Certificazione della parità di genere, introdotta nel nostro paese con la Legge n.162 del 5 novembre 2021.

Questa Certificazione, a disposizione delle imprese desiderose di adottare concretamente modelli virtuosi, attesta le misure impiegate per ridurre il divario di genere all’interno della stessa azienda.

In conformità con la Missione 5, Investimento 1.3 del PNRR, l’obiettivo di questo nuovo istituto è stimolare le imprese a implementare policy idonee a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità.

Per approfondire, l’articolo completo è disponibile a questo link.

La certificazione della parità di genere: evoluzione normativa e nuovo codice dei contratti pubblici – L’articolo a firma di Carlotta Carta e Beatrice Gallucci su NTPlus Diritto

Su NT Plus Diritto, un articolo a firma delle nostre Carlotta Carta e Beatrice Gallucci sulla Certificazione della parità di genere, introdotta nel nostro paese con la Legge n.162 del 5 novembre 2021.

Questa Certificazione, a disposizione delle imprese desiderose di adottare concretamente modelli virtuosi, attesta le misure impiegate per ridurre il divario di genere all’interno della stessa azienda.

In conformità con la Missione 5, Investimento 1.3 del PNRR, l’obiettivo di questo nuovo istituto è stimolare le imprese a implementare policy idonee a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità.

Per approfondire, l’articolo completo è disponibile a questo link.